Di Pippo Delbono
«Che altro può una creatura se non amare tra creature, amare?
Amare e dimenticare, amare e amar male, amare, decisamente, amare?
Amare ciò che il mare trascina alla spiaggia, ciò che interra, ciò che, nella brezza marina, è sale, esigenza d’amore, ansia pura?
Amare l’inospitale, l’aspro, un vaso senza fiori, un suolo di ferro, un uccello rapace. Questo è il nostro destino: amare senza limiti. Amare la nostra carenza d’amore»